Succession of Liability for Competition Law Infringement. The Ente Tabacchi Italiani Case

Le vicende giuridiche che le imprese affrontano nel corso della loro vita sollevano questioni, non sempre di agevole soluzione, in ordine al tema dell'imputazione delle violazioni delle norme comunitarie di concorrenza. La prassi della Commissione e delle Corti comunitarie ha offerto, nel corso degli anni, risposte differenziate in relazione all'ampio e variegato novero di mutamenti strutturali e giuridici cui un'impresa può incorrere tra il momento dell'infrazione e quello della comminazione della sanzione antitrust. L'applicazione del principio generale della responsabilità personale, in forza del quale il comportamento anticoncorrenziale deve essere imputato al gestore dell'impresa al momento della commissione della violazione, convive, in ambito comunitario, con il criterio interpretativo della c.d. "continuità economica" che, pur rispondendo alla comprensibile esigenza di garantire l'effetto utile dell'applicazione delle sanzioni antitrust, rischia di mettere a repentaglio la certezza del diritto e dei rapporti giuridici. Questo rischio appare ancor più concreto in seguito alla sentenza ETI, resa dalla Grande Sezione della Corte di giustizia l'11 dicembre 2007. I giudici comunitari, chiamati a confrontarsi con una complessa fattispecie relativa ad un'infrazione delle norme concorrenziali posta in essere da un'impresa passata dalla mano pubblica a quella privata, hanno deciso di derogare al principio della responsabilità personale sulla scorta di motivazioni che suscitano non poche perplessità e dubbi ermeneutici.