Enhancing Corporate Compliance through Carrots Rather Than Sticks: The Legality Rating System

Il ricorso a misure di natura premiale per incentivare la compliance aziendale risulta sempre più frequente, spesso in affiancamento a preesistenti misure punitive, in una ottica di complementarietà. In Italia, un esempio di tale fenomeno è offerto dall’introduzione nel nostro ordinamento, circa dieci anni orsono, dell’istituto del rating di legalità. In applicazione di tale istituto, le imprese compliant con le norme attinenti all’attività di impresa possono chiedere all’Autorità garante della concorrenza e del mercato il rilascio di un rating di legalità, utile per godere di benefici in sede di accesso a finanziamenti pubblici e al credito bancario, nonché in sede di gare per contratti pubblici. Il successo di questo istituto, come testimoniato dalla costante e significativa crescita del numero di imprese titolari di rating registratasi nei dieci anni di operatività della misura, fa tuttavia sorgere la domanda se e in presenza di quali condizioni il rating di legalità effettivamente costituisca uno strumento suscettibile di migliorare il rispetto delle norme di mercato, in confronto al mero impiego delle tradizionali politiche del bastone, vale a dire rispetto ad un inasprimento delle sanzioni/pene già previste in caso di illecito. E ciò sia da un punto di vista astratto, alla luce dei principi desumibili dalla letteratura economica in materia di deterrenza, sia da un punto di vista concreto, valutando cioè la reale portata incentivante di questo strumento. Il presente articolo mira a rispondere a queste domande, da un lato considerando le circostanze evidenziate dalla letteratura al ricorrere delle quali l’introduzione di misure premiali a fini di deterrenza risulta una misura appropriata, dall’altro traendo spunto dai risultati di un’analisi empirica condotta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato nel 2021 circa i vantaggi che le imprese ritengono di poter conseguire e di aver in concreto conseguito grazie alla titolarità del rating. In tal modo, l’articolo giunge alla conclusione che il rating di legalità può effettivamente rappresentare una misura utile ad incentivare la conformità normativa delle imprese